VECCHIE STORIE
Ghiacciata, la famosa osteria del suo babbo. Fanciulletta vi era cresciuta, a piedi nudi, col bel musetto sporco, coi capelli in furia, cogli occhi
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la gloria di comparire agli occhi di mia cugina, bello di polvere, abbronzato dal sole, cioè, come dicono i romanzieri, irresistibile. Mio zio, uomo di
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biscotto, che la gallina bezzicava divinamente sotto gli occhi beati dei suoi padroni. Una vedova che abitava vicino al loro uscio e che, dopo la morte
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gli occhi mi si riempivano di pianto, corsi a rinchiudermi nella mia stanza. Non mi credono buona che a baloccarmi e a far dei regalucci! Piansi forse
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ghiaccio sottentrò alla festa, e cento occhi bianchi, cento occhi gelati si fissavano sul viso incartapecorito del signor Gaspare. Un buffo d'aria stortò
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per gli occhi del dottore, non parlava che per la sua bocca. Non ci vuole che un marito per non vedere: ma la gente cominciò a mormorare. Le donnette
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folata d'aria l'investiva più fortemente, di sotto alle lenti, incartocciava la faccia, socchiudeva gli occhi, con quella espressione dolorosa, che
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Bortola del sarto ha vinto cinquantasei lire coi numeri del matto. Il Rosso rise ancora gonfiando gli occhi slavati. - Quello era un conte diventato matto
Accademia della crusca
